Il Commissario Onu per i Diritti Umani affronta il tema della repressione dei migranti
Friday, March 12, 2010, del Gruppo EveryOne
Roma, 11 marzo 2010. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, sempre durante l’intervento in Commissione Diritti Umani al Senato, ha criticato senza mezzi termini l'uso dei militari per pattugliare le città, l'istituzione delle ronde e la persecuzione dei clandestini, stigmatizzando in ogni parte il famigerato pacchetto sicurezza:
"Continuo ad essere preoccupata quando il pacchetto sicurezza rende lo status di clandestinità un'aggravante per chi commette un crimine comune e favorisce discriminazione, i trattamenti inumani e degradanti, le violenze etniche". La signora Pillay ha affrontato anche gli ultimi episodi di violenza nel meridione contro i migranti, chiedendo "alle Istituzioni italiane di assicurare urgentemente alla giustizia i responsabili di tali abusi e di assumere misure atte a evitare il ripetersi di simili eventi".
Oggi Navi Pillay incontra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta mentre domani visiterà due campi Rom e il Cie di Ponte Galeria (anche se vi sono voci secondo cui le autorità trovano più conveniente dirottare la visita presso un altro centro).
L'Alto Commissario per i Diritti Umani manifesta preoccupazione per la situazione dei Rom e dei migranti in Italia
Roma, 11 marzo 2010 (ASCA). ''Preoccupazione'' per le politiche italiane in tema di immigrazione e ''allarme per il ritratto, spesso assai negativo, che degli immigrati e dei Rom è fornito da alcuni rappresentanti dei media, politici e altre autorità''.
Così Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, è intervenuta alla Società italiana per l'Organizzazione Internazionale, Sioi, chiudendo la sua visita a Roma. In particolare, Pillay ha riassunto i due giorni trascorsi in Italia a partire dall'invito in Senato del Presidente della Commissione per i diritti umani Pietro Marcenaro, al discorso fatto all'Università Lateranense, fino agli incontri avuti con il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta; il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini; e infine, poco fa, il ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini.
''Questa mattina - ha raccontato l'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani - ho visitato due campi Rom alla periferia di Roma, in Via Candoni e Via Marchetti, e il Centro di Identificazione ed Espulsione a Ponte Galeria. Tali visite mi hanno fornito uno spaccato di alcune delle realtà correlate a due delle principali problematiche sollevate durante i miei colloqui con il Governo, ovvero la situazione oggi in Italia delle minoranze, degli immigrati e dei richiedenti asilo''.
Le principali fonti di preoccupazione riguardanti gli immigrati, ha ribadito Pillay, ''che ho trasmesso ai ministri che ho incontrato nel corso di questa visita, sono la politica di respingimento in mare. Benché non vi siano manifestazioni dell'applicazione di questi metodi negli ultimi mesi, questa politica non è stata revocata. Molte delle disposizioni del 'Pacchetto Sicurezza', in particolare la criminalizzazione dell'immigrazione che rende l'ingresso e la permanenza in clandestinità un reato, e che rende lo status irregolare di un migrante una circostanza aggravante per reati comuni''.
Di conseguenza, ha proseguito, ''donne, bambini e uomini, che, in base al diritto internazionale, non hanno commesso alcun tipo di reato, talvolta trascorrono più tempo in detenzione rispetto a veri e propri criminali che sono stati condannati''.
Inoltre, ha aggiunto Pillay, ''ho anche espresso grande preoccupazione per la politica attuata dalle autorità di trattare questioni relative a immigrati e Rom principalmente come un problema di sicurezza piuttosto che una questione di integrazione sociale. Riguardo ai Rom, ho sottolineato i loro diritti umani fondamentali, quali l'accesso all'assistenza sanitaria e all'educazione, specialmente per coloro che vivono in insediamenti non autorizzati. Infine ho espresso preoccupazione rispetto al ricorso eccessivo a misure repressive quali la sorveglianza da parte delle forze dell'ordine e gli sgomberi forzati''.
Il terzo principale messaggio, ha concluso l'Alto Commissario dell'Onu, ''che ho trasmesso durante questa mia visita è l'importanza di creare un'istituzione nazionale per i diritti umani''.
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